sabato 7 febbraio 2009
La recensione: FROST/NIXON
Ci sono film fatti di poco o niente, proprio come questo Frost/Nixon, minimale fin dal titolo. Necessità di scena? Due poltrone, due eccellenti attori, Michael Sheen e Frank Langella, un coro di protagonisti in tiro (Oliver Platt, Sam Rockwell, Kevin Bacon), dialoghi rifiniti al millesimo, confronti rapidi, nessuna divagazione nel passato pubblico e privato.
Di solito più pompier e formale, qui Ron Howard asseconda il ritmo originale da pièce teatrale (la firmava Peter Morgan, come la sceneggiatura) e taglia corto, ma senza nulla togliere alla suspense. Richard Nixon (Langella), tre anni dopo il Watergate, accetta il faccia a faccia televisivo con il frivolo conduttore di talk show David Frost (Sheen) convinto che la sua oratoria avrebbe vinto sull’inesperienza politica dell’altro e di poter in questo modo riabilitare la propria immagine. Non fu così: dopo un inizio a favore dell’ex Presidente americano, l’incontro si chiuse con la vittoria ai punti di Frost e il cono d’ombra definitivo su Nixon, mai più ripulito dai reati di corruzione. Nei tempi e nei modi di una sola, lunga, intervista televisiva Morgan e Howard apparecchiano una lezione di storia contemporanea di chiarezza cristallina. Il regista insiste abilmente sulla preparazione ‘atletica’ dei due contendenti, con i secondi (i rispettivi autori e consiglieri), ben presenti all’angolo del ring, ricordandoci quanto la tv possa modificare il corso della storia segnando per sempre, oltre ogni ragionevole dubbio, l’immagine dell’ex-Presidente convinto invece di sfruttarla. Cinque nomination (di cui una a Langella) tutte meritate.
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6 commenti:
La più meritata delle nomination secondo me è quella a Peter Morgan, autore di una sceneggiatura finissima, dove le scene di racocrdo nascondono sottigliezze ancora più preziose delle scene principali.
ancora non l'ho visto ma mi sembra un film ad DVD? Ho detto una bestemmia?
Ricky 88
Prima della visione di "Frost/Nixon" avrei circoscritto il duello per l'Oscar al miglior attore protagonista a Mickey Rourke e a Sean Penn. Già ero indecisa e combattuta tra i due, figuriamoci dopo aver visto l'interpretazione di Frank Langella! Proprio vero, quest'anno è impossibile dare un premio ad uno ed escludere gli altri. Ma in "Frost/Nixon" non c'è solo Frank Langella: che cast, che interpretazioni! Ma più che altro: che film! E ci è voluto veramente poco a creare un'opera cinematografica di altissimo livello: sceneggiatura e attori. Forse gli "elementi" più essenziali affinché un film funzioni.
Davvero un bel film, dominato da Frank Langella. Il suo Nixon è davvero formidabile ed alcune inquadrature particolarmente efficaci riescono a trasmetterci tutti i tormenti di quest'uomo. Howard al meglio. Ciao, Alessandro
da Piera detassis E' INTERESSANTE IL COMMENTO LASCIATO DA RICKY 88. FROST/NIXON UN FILM DA DVD, E PERCHE'? PERCHE' E' DI ORIGINE TEATRALE? PERCHE' C' E' TROPPO DIALOGO? CHE COS'E', SECONDO VOI, CHE FA DI UN FILM UN FILM DA DVD? MI PIACEREBBE DISCUTERNE PERCHE', AL CONTRARIO, PER ME IL FILM DI RON HOWARD SAREBBE MOLTO MENO FRUIBILE IN DVD...
Ron Howard non mi piace solitamente e ammetto di essere andato in sala perchè così poi poteva criticarlo senza mentire.E invece mi ha sorpreso moltissimo!Langella è bravissimo nel sapersi contenere e un attimo è li che "sbotta" le sue convinzioni; Ron Howard finalmente si leva quella patina di perfettino e di politically correct che da sempre odiavo nel suo cinema.E penso che il merito sia da attribuire molto a Peter Morgan: dopo aver reso umana la donna più antipatica dei nostri giorni, è riuscito a dipingere un personaggio x cui provi emozioni contrastanti. E se in The Queen v'era il cervo che faceva da tramite illusorio, ora v'è un paio di scarpe a unire questo "simpatico" duo.
E, non me ne voglia, ma Nixon lo vedo come una sorta di Gollum: aveva il potere, sapeva di abusarne ma non riusciva a contenersi.E l'ha consumato.
Beps
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