lunedì 29 giugno 2009

Inchiesta: COME STA IL CINEMA ITALIANO?


Come di consueto sulla copertina del nuovo numero di luglio di Ciak, appena uscito nelle edicole, trovate tutti i vincitori dei Ciak d’Oro 2009, da Toni Servillo e Paolo Sorrentino per Il Divo a Matteo Garrone per Gomorra, da Claudia Gerini per Diverso da chi? a Lilliana Cavani per la carriera e, con loro, molti altri. Ma oltre a vincitori (e vinti) del nostro premio, sul nuovo Ciak trovate un’inchiesta esclusiva che abbiamo voluto fare sul cinema italiano: abbiamo chiesto a 50 critici, di ogni età e tendenza, dai quotidianisti fino ai blogger, dal Corriere della Sera a Cineblog, cosa non sopportano del nostro cinema, ponendo loro due domande ben precise:

1. Qual è il vero punto debole del nostro cinema?

2. Cosa non vorreste vedere più in un film italiano?

Il risultato è un catalogo pungente, irriverente, di vezzi e vizi molto italians, con risposte molto diverse tra loro (dalla mancanza di sceneggiature alla mancanza di idee, dall’assenza di coraggio all’imperante linguaggio televisivo) ma che messe assieme formano una panoramica senza'altro unica che speriamo possa essere utile anche per il futuro. E ora vi giro le stesse due domande: Quali sono i punti deboli e quali le cose che non vorreste più vedere nel cinema italiano? A voi la parola. 

lunedì 22 giugno 2009

L'icona: NOOMI RAPACE


Probabilmente i puristi non l'ameranno, i patiti del libro faranno le pulci, ma il thriller Uomini che odiano le donne tratto dal primo volet della trilogia culto di Stieg Larsson è un film riuscito nonostante qualche pistolotto finale (chi resiste alla didattica della morale? Solo i geni, e il regista Niels Arden Oplev ancora non appartiene alla categoria). L'apertura riproduce il prologo del romanzo, l'arrivo annuale dei fiori secchi al patriarca della corrotta famiglia Vanger. Ma il vero sobbalzo, e balzo narrativo, è quando entra in scena di spalle Lisbeth ovvero Noomi Rapace, esile come un uccellino, tatuata e con i piercing, il cappuccio della felpa calato in testa. E' lì che si capisce che il casting è perfetto e che il film, trovata la sua eroina dark, può volare. Noomi c'è, è lei, con la bisessualità appena pronunciata, la rabbia contro il genere maschile, la vendetta antica mischiata alla tecnologia moderna, il genio hacker applicato al femminismo criminale. Michael Nyqvist nei panni del direttore di Millenium è bravo ed efficace, ma, com'è giusto, la Rapace (mai nome fu più azzeccato) divora la scena.
Cattiva e giustiziera, sexy ma inviolabile, smangiata da un passato che non le dà tregua, Lisbeth/Noomi trascina dalla sua parte tutte le donne del pianeta. Una detective all'oscuro, gemella razionale (al servizio della legge) dell'Uma Thurman di Kill Bill, versione punkabbestia di Pussy Galore in Goldfinger. Insomma, quel che si dice un'icona.

La recensione: MARTYRS


E' l'epoca delle donne vendicatrici, in fuga da sotterranei di tortura e seviziatori di fanciulle, cresciute nellla violenza e pronte ai delitti più efferati. Martyrs pare la versione crudamente horror di Uomini che odiano le donne: una bimba fugge coperta di piaghe e ferite dalla tana dove il lupo l'ha nascosta. Quindici anni dopo, inseguita e mentalmente torturata dai suoi spaventosi fantasmi, fa strage di una serene famiglia borghese. Che tale, naturalmente, non è. Nel film vince l'immagine sgranata, in presa diretta sulla violenza sulle donne. E invece c'è molto altro in questo spaventevole e davvero inguardabile Martyrs del francese Laugier: la mistica del martirio e l'origine della follia nazi, la deriva dell'orrore verso l'estasi. Fino al peggio che possiate immaginare, un finale "senza pelle".
In Francia è stato uno scandalo: prima ritirato, poi contestato all'uscita in sala, il film si è beccato il massimo divieto. Eppure non è affatto, e non solo, uno di quei riprovevoli "torture porn" alla Hostel che vanno tanto di moda; qui il male insito nella natura umana non suscita attrazione, ma dolore. Un film d'autore che ha superato davvero tutti i limiti consentiti.

mercoledì 3 giugno 2009

LA FINE DI HARRY


Su Ciak di giugno anticipiamo l'inizio della fine di una delle saghe più importanti degli ultimi anni: Harry Potter che il prossimo 15 luglio arriva con il penultimo film della serie, Il principe mezzosangue, di cui raccontiamo eventi, maledizioni e polemiche visto che la pellicola doveva uscire lo scorso novembre e poi è stata (misteriosamente? No, ecco i motivi) rimandata. Il maghetto è anche nella top ten dei 25 personaggi letterari che, secondo noi di Ciak, il cinema è maggiormente riuscito a esaltare, tra l'Hannibal Lecter di Thomas Harris e il Philip Marlowe di Chandler, tra il James Bond di Fleming e il dottor Zivago di Pasternak. 
E voi che rapporto avete con il maghetto di Hogwarts? Amore o indifferenza? E qual è il personaggio letterario che amate di più nella sua versione cinematografica? Aspetto risposte...