lunedì 12 aprile 2010

WELCOME, FILM DA RISCOPRIRE


Oltre a Lebanon, che continua la riflessione sullo stato del cinema bellico iniziata qui sotto in un altro post, con Ciak in edicola trovate un altro grande film, un piccolo gioiello diretto da Philippe Lioret: Welcome, con un magnifico e stropicciato Vincent Lindon e un incredibile Firat Ayverdi. Per chi ancora non l'ha visto, è la storia, minima e di periferia, di un istruttore di nuoto senza ambizioni e di un immigrato curdo che sogna l'Inghilterra sulla spiaggia di Calais. Una pellicola che riflette su una delle tragedie del nostro tempo, l'immigrazione, in modo davvero unico, fotografando un incontro casuale e poetico tra due emarginati. L'avete visto? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo. Ho preso il dvd venerdì senza particolari aspettative, credevo fosse il solito bel film francese e invece mi ha lasciato tanto, mi sono trovato a ripensarci più di una volta durante la giornata...bellissimo e reale, Lindon grandissimo...il cinema sociale, si diceva in altri tempi
KK

albe ha detto...

Bello come sanno esserlo alcuni film francesi...
Se interessa ho scritto la mia piccola recensione qui:
http://web.me.com/albertoblog/Sito/Sblog/Voci/2010/1/3_Welcome.html

ciao

Anonimo ha detto...

Grandissimo film, mi ha colpito Lindon. la frase che dice alla ex moglie: "Quel ragazzo vuole attraversare la Manica a nuoto pur di andare dalla sua ragazza, mentre io per te non sono nemmeno riuscito a attraversare la strada"- Da vedere e su cui riflettere, ma perché in Italia è andato malissimo?
Paola

PIETRO ha detto...

UNO DEI PIU' BEI FILM VISTI NEGLI ULTIMI MESI...AL CINEMA!
ORA VORREI VEDERE ALTRO OUTSIDER DEL MERCATO ITALIANO: PERDONA E DIMENTICA DI SOLONDZ...CE LO FARANNO VEDERE?

Cristian ha detto...

Per me, che non amo particolarmente il cinema francese, una bellissima sorpresa: il miglior film francese che abbia mai visto, insieme forse ad Amelie.

Anonimo ha detto...

Quoto Cristian e Pietro al 100%
Leo

Anonimo ha detto...

Cara Detassis
lancio una provocazione: perché non si riescono a fare film come Welcome in Italia? Bastano due attori e la sceneggiatura non si dica che servono milioni di euro..
Gabriele, Bologna

Anonimo ha detto...

Mi unisco ad anonimo. C'è un problema di fondo che mi sfiducia ogni volta che lavoro ad un progetto. Quanti ragazzi come me hanno milioni di pagine nel cassetto? E tra questi milioni, due o tre andranno anche bene, no? Ma in Italia non si scommette mai, non si prova, non si rischia (poi capirai che rischio se la Medusa fallisce al botteghino una volta su cento...).
Testimonio io, caro anonimo. Una sceneggiatura profonda, non convenzionale, innovativa, diversa, ma anche "normale", non è difficile da trovare. Il problema è che non la vuole nessuno, perché per farsi approvare un progetto c'è bisogno della firma di Brizzi a tutti i costi, o Cerami al massimo, che si prende l'ira di Dio per uno script.
Ci sono ragazzi che pur di pubblicare accetterebbero cinquanta euro, per i primi incarichi. Ragazzi pieni di idee, idee promettenti. Dobbiamo continuare a dire che per entrare nel mondo del cinema ci vogliono solo i contatti e tanta fortuna?
Questa cosa a me fa schifo.
Sceneggiatori/registi di tutto il mondo, uniamoci. Non possiamo aspettare ogni anno e dire "ma sì, tutto sommato il cinema italiano non è male...ma sì, dai". Io voglio vedere film BELLI, non accontentarmi di quello che passa in convento.
Il problema, come in politica, è quello dei soliti dieci nomi, ripetuti all'infinito.
Direttore, può fare qualcosa? Ci può trovare qualche opportunità?

NICOLA

Anonimo ha detto...

L'ho chiamato anonimo, ma mi riferivo a Gabriele da Bologna.

NICOLA

PIETRO ha detto...

PIERA...IL BLOG NON HA ANCORA COMMENTATO LA SELEZIONE DEL FESTIVAL DI CANNES...(MEDIOCRE DIREI...COME SEMBRA L'ULTIMO FILM DI LUCHETTI A GIUDICARE DAL TRAILER VISTO AL CINEMA...MA CHE CANNES L'ABBIA SCELTO FA SPERARE IN UN'APERTURA VERSO IL NOSTRO CINEMA NON DI SERIE A...MI RIFERISCO AI SOLITI MORETTI, OLMI, BELLOCCHIO, GIORDANA, SORRENTINO).
PIERA IL BLOG...PERCHE' BLOG E NON SITO...DEVE ESSERE IN TEMPO REALE...ALLA VELOCITA' DI UN TWEET...SENNO CHE BLOG E'.BUON LAVORO!

Anonimo ha detto...
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