giovedì 3 settembre 2009

CIAK IN MOSTRA: La prima giornata







1. Giornata Baarìa, dopo la recensione di Berlusconi ci proviamo anche noi, più modestamente. Un film quello di Tornatore che getta il cuore oltre l’ostacolo, per quasi tutto il tempo lo supera di slancio, qualche volta si infrange contro l’asticella messa troppo in alto. Perché la scommessa non è solo quella di raccontare cinquant’anni di storia italiana vista attraverso le maschere di Bagheria, ma soprattutto quella di eludere il realismo e immergersi in un meccanismo complesso che altera la successione spazio temporale. Il bambino E.T. del prologo corre e s’alza in volto frenetico, come la strummula, la trottola con cui gioca, portato dal vento che scuote tutte le immagini, lo scirocco di Sicilia: sotto di lui scorre il suo paese natale Bagheria, sotto di lui corre il ragazzino che poi sarà suo padre e i cinquant’anni scorrono tutti nel tempo di quel suo librarsi. Tre generazioni fra lotte politiche e scontri di una politica bella perché filtrata dall’amarcord personale, ma anche perché idealista, frontale, netta, bandiere rosse da una parte e cattivi dall’altra, eppure tutti disposti ad una battaglia limpida. E’ nostalgia, con troppa musica di Morricone, con forse troppe segmenti e bozzetti, ma con tratti bellissimi divertenti, ironici, affettuosi, epici. E quando il ragazzino-padre alla fine si risveglia da quello che forse è stato tutto un sogno (questa non ci voleva!) esce con i suoi miseri vestiti degli anni Venti nelle strade caotiche della Bagheria di oggi, deturpate dall’abuso edilizio per una caccia al tesoro che sulla sua strada gli fa incrociare la magica corsa del figlio. Uno slancio che il cinema italiano merita e che di solito non osa, con qualche astrusità e macchinosità di troppo nel prefinale (il vero finale, sui titoli di testa, è di gran lunga più sorprendente). C’era una volta in Sicilia, c’era una volta la Sicilia. Due protagonista dal carisma esplosivo, in particolare Francesco Scianna (più acerba la bellissima Margareth Madè), e tanti cammei fra cui si distinguono per forza e intensità Ficarra (l’episodio del tentato suicidio è una burla amarissima e struggente) e Leo Gullotta. L’ambizione ci sta tutta e la voglia di cinema e fabula è tale che persino le mancanze diventano generose. Il mondo di oggi è altroce, lontano dai meccanismi della memoria privata del regista. Ma proprio l’assenza della contemporaneità serve a sottolineare ancor più il disagio, lo squilibrio, lo sconcerto di questi tempi. Pare un cinema pacificato nella retorica della memoria, in realtà vola troppo alto sino a bruciarsi talvolta le ali, un Icaro per niente allineato. Per lo meno non alle piccole visioni quotidiane.

2. Il festone-cenone d'inaugurazione della Mostra, consueto appuntamento sulla spiaggia sotto le volte di plastica dell'immane tendostruttura dove non manca nessuno di quelli che contano o pensano di, stavolta non l'ho visto se non per cinque minuti. Poi mi sono tolta i tacchi, ho infilato le infradito e sono andata alla Villa degli Autori per cenare con Claude Miller che ai Venice Days ha presentato il film più bello della giornata: Je Suis Heureux Que Ma Mère Soit Vivante (diretto con il figlio Nathan): duro, spietato, lucido. Una coltellata al cuore della maladolescenza.

3. Nel frattempo registro che fuori le mura del protettivo Excelsior, dove continua a concentrarsi tutto, restano solo cantieri, staccionate, barriere, tubi innocenti. Il Lido diventa sempre più piccolo. La Mostra ce la farà a battere la maledizione della laguna? Intanto domani altri film…

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Gentile Direttore,
mi permetta una domanda per semplice curiosità: ma i film italiani in concorso a Venezia quest'anno sono solo della medusa?
Freddie - Firenze

Anonimo ha detto...

Mi segno il film di miller da vedere allora, ma chissà mai se uscirà però in sala normale.
Pao

Anonimo ha detto...

Bella recensione di Baarìa, io volevo venire a Venezia ma non ho gli euri quindi seguirò il blog!!!
NN

Anonimo ha detto...

Ho letto il pezzo della Aspesi su Repubblica questa mattina ma non ho capito se Baarìa è bello oppure no. Ora l'ho capito...
Germana, Palermo

Anonimo ha detto...

Gentile Direttore,
non viene più pubblicato online sul sito di Sorrisi Ciakinmostra?
Grazie!

aladar ha detto...

Diretùra, per favore mi faccia sapere com'è il film del mio amato Solondz :)