venerdì 11 settembre 2009

CIAK IN MOSTRA: Horror, sogni e feste

Rieccomi. Troppi film, feste di Ciak da organizzare (di cui vi scriverò poi in un post a parte), interviste da inseguire per tenere il ritmo.


1. Riparto dalle pagelle, senza voti, per un Festival dove il glamour è stato sostituito dal dibattito politico e dall’orrore, che peraltro ha deluso con gli zombie più morti che viventi di un Romero in stallo. Lo spavento non è diventato metafora, meglio La horde di Yannick Dahan visto alle Giornate degli Autori.

Di certo da segnarsi sul taccuino il thriller ghost La doppia ora di Giuseppe Capotondi, l’opera prima italiana in concorso che porta l’insolito nel nostro cinema. Inizio folgorante, brividi sussulti e piccoli spaventi, con tanto di soprannaturale nell’amore (ma sarà così) e il mistero dentro le vite proletarie di Filippo Timi e Xenia Rappoport. Bravissimo lui, che spacca lo schermo con quello sguardo maniacale, un po’ sopita lei. Perde un po’ colpi il meccanismo ad orologeria che presiede al complesso inganno, ma il film è un inedito tentativo (per l’Italia) di mischiare il genere con il tocco d’autore. Averci provato è già un bel risultato.

2. Il ‘68 di Michele Placido de Il grande sogno, invece, si perde nella fiction e fa soffrire per i dialoghi che traboccano parole d’ordine da volantino, anche se nel finale la deriva verso il sentimento è riuscita. Ma il tutto sembra un depliant del perfetto sessantottino: tadzebao, striscioni, poliziotti infiltrati in crisi, studenti che discettano “nella misura in cui”. Non c’è traccia di romanzi criminali e quella generazione ne esce troppo malconcia nonostante il grande sogno.

Peccato perché i tre protagonisti – in particolare Luca Argentero, ma anche Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca - il fuoco ce l’avrebbero. Si constata che in Italia, oggi, ci sono tanti bravi attori in cerca d’autore.


3. In testa alle preferenze personali ancora Lourdes, Lebanon e l’italiano Good Morning Aman, dimenticando quei pasticciacci brutti di Mr.Nobody di Jaco Van Dormael e Al Mosafer (The Traveler) dell’egiziano Ahmed Maher, che di bello e comprensibile ha solo la fotografia del nostro Marco Onorato. Ho pianto infinitamente con Lo spazio banco di Francesca Comencini, con una Buy da premio, di The Informant di Soderbergh porto a casa la splendida performance di Matt Damon, l’attore più schivo del mondo (ci vuole sempre un po’ prima di ricordarlo tra i più bravi eppure sotto sotto quell’aspetto pacioccone, si nasconde un grande solista).


Ingrassa a vista d’occhio (vedi foto sopra), proprio come capita ai protagonisti di Gordos dello spagnolo Daniel Sanchez Arévalo, farsa sull’ossessione della dieta la cui lavorazione è durata un’eternità per permettere ai protagonisti di mettere su molti chili e perderli. Altra stelletta delle Giornate degli Autori, con corredo di analista e comunità di recupero per obesi. Dimenticare Rivette, l’abbiamo tanto amato e non vale la pena di rovinarsi il ricordo con la leggerezza un po’ così di 36 Vues Du Pic Saint Loup, dove Castellitto è sognante e sperduto al punto giusto, ma non cialtrone sublime come nel bel film-commedia Tris di donne & abiti nuziali di Vincenzo Terracciano, vagabondaggio nella Napoli notturna dell’azzardo rovinato in parte dall’arpeggiare continuo di Nicola Piovani.

4. Infine non saprei che dire de Il compleanno di Marco Filiberti (foto sotto), tentativo mèlo su tema gay: un'estate all’inferno a coppie incrociate, dove lo psichiatra in vacanza si innamora, a sorpresa, con ossessione e strazio, dell’efebo di turno. L’opera di Wagner su cui si apre allude all’ouverture di Senso? Spero di no. Funziona la parte centrale, la crescente tensione tra coppie nel calore estivo e mi piace Alessandro Gassman che recita con ironico distacco, consapevole del rischio. Sarebbe interessante se non riuscito, ma nel finale cede ad un classico fuori tempo e luogo, dove le donne come sempre pagano.
Ma perché? Peccato di nuovo, perché Filiberti è simpatico e ha talento, ma necessità di produttore.


6 commenti:

Anonimo ha detto...

Non vedo l'ora di vedere Soderbergh,,,anch'io sono d'accordo con Damon, è bravissimo ma non lo dice nessuno...Il grande sogno...dubio andrò a vederlo
CAMI

PIETRO ha detto...

FINALMENTE PIERA E' TORNATA!

Unknown ha detto...

pronostico la vittoria di Baaria per il Leone d'oro,Buy e Roman Duris Coppa Volpi e Soul Kitchen Leone d'Argento...

Anonimo ha detto...

Lebanon Leone d'Oro fin troppo annunciato

PIETRO ha detto...

Venezia 66
- Leone d'Oro per il miglior film

SAMUEL MAOZ - LEBANON

- Leone d’Argento per la migliore regia

FATIH AKIN - SOUL KITCHEN

- Premio Speciale della Giuria

TODD SOLONDZ - LIFE DURING WARTIME

- Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile

COLIN FIRTH - A SINGLE MAN

- Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile

MARGHERITA BUY - LO SPAZIO BIANCO

- Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente

KODI SMIT-MCPHEE - THE ROAD

- Osella per il migliore contributo tecnico

SHIRIN NESHAT - WOMEN WITHOUT MEN

- Osella per la migliore sceneggiatura

JESSICA HAUSNER - LOURDES

Anonimo ha detto...

Voglio vedere Lourdes!!!!!!!!!!!!!!!!

Beps