1. Un vero miracolo oggi a Venezia al Lido: Lourdes di Jessica Hausner. Con lucida ironia il film vi porta nel cuore della città delle apparizioni, lasciando appena sullo sfondo la kermesse turistica in cui si è trasformata, fin dentro la grotta e le piscine miracolose e le abluzioni di acqua santa, al seguito di una malata paralizzata dalla sclerosi a placche, una magnifica Sylvie Testud (nella foto, tra le candele). Fra malattie, disillusione, fede e riti sacri, sulle note dell’Ave Maria che risuonano ovunque (ma non manca in controcampo Felicità del nostro Al Bano), la regista austriaca (ma lingua e coproduzione sono francesi) costruisce un piccolo apologo dove il miracolo accade, ma non per sempre, mentre il dolore resta tale, dissipando con tenerezza e senza clamori le mitologie della fede. Non ci sono proclami, solo gesti, silenzi, testimoni muti e i rituali quotidiani del pellegrinaggio di massa. Intorno alle geometrie degli hotel-ospedale della speranza, disegnati con colori netti dominati dal rosso delle divise, ruotano preghiere e piccole profanità intinte nell’acido dell’ironia, ma senza mai proclamare un’unica verità. Un film acuto, per nulla prepotente, che il passaparola lancerà lontano.
2. E poi qualche altra sorpresa per scordare la piatta inutilità di The Road di John Hillcoat con Viggo Mortenesen, che tutti attendevano dopo aver amato il romanzo di Cormac McCarthy. Per esempio, Je Suis Heureux Que Ma Mere Soit Vivante di Claude e Nathan Miller, apertura delle Giornate degli autori, ve l'ho anticipato ieri. La rabbia di un ragazzino cresciuto nel disamore e poi adottato che finisce per ritrovare la madre naturale e borderline offrendole l’amore e l’attenzione che lui non ha avuto. Miller sceglie la strada secca del cinema minimale, lacerante e spietato come una lama di coltello o come il finale che brucia ogni retorica chiacchiera sulla possibilità di riscatto. Maladolescenza e autoillusione fino alla resa dei conti, inevitabile e comunque inattesa (non faccio spoiler, anche se riduce le possibilità di racconto e recensione. Spero apprezziate).
3. Coda interminabile per Videocracy di Erik Gandini, il documentario sullo strapotere televisivo oggi in Italia. Non ce l’ho fatta a entrare, ma per fortuna è rimasto fuori anche Fabrizio Corona annunciato in sala per assistere al suo trionfo trash. Come certo saprete è troppo impegnato, si sta disintossicando dal bullismo, ben documentato, mi dicono, su grande schermo da lunghe esibizioni di virilità. A costo di sembrare snob sono contenta di averlo perso anche in effige. Ho rimpiazzato Videocracy con lo spagnolo Gordos di Daniel Sanchez Arévalo. Spunto molto frizzante: l’ossessione del grasso attraverso un gruppo di personaggi in terapia che dimagriscono e ingrassano compulsivamente nel corso del film. Come si dice: curiosa l’idea, prodezze d’attore lunghe un anno tra diete dimagranti e ingrassanti, ma scarso costrutto ai limiti della farsa.
8 commenti:
Argh Solondz sono curioso curioso ma esce? O devo aspettare il dvd tra due anni? Che curiosità Lourdes...
Apo
Ma questo Miller allora bisogna proprio vederlo...anche qui però mi sa che dovremo aspettare il dvd quando mai arriverà nelle sale di provincia?
Mereghetti sul Corriere elogia pure troppo Life during wartine..ma è un bel film o è il solito bel film di Solondz?
LOURDES HA GIA' UNA DATA DI USCITA? SI SA SE POTRANNO VEDERLO ANCHE I COMUNI MORTALI?
Alberto, Massa
Solondz fa sempre lo stesso film!!!Sempre, disperato, triste tragico con le famiglie di rovinati!! Io dopo Happiness ho lasciato perdere- URGHI
Ma the road è davvero tanto brutto??? E io lo aspettavo tanto...
R
PIERA...BELLA L'IDEA DEL BLOG...MA I CARATTERI ALLE VOLTE SONO ILLEGGIBILI...NON SI PUò MIGLIORARE LA VISIBILITA' DELLA GRAFICA?CIAO BUONA MOSTRA...CHI VINCE SECONDO TE? TOM FORD?
Greeat read thankyou
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