venerdì 26 marzo 2010

IL CINEMA VA ALLA GUERRA


Da oggi nelle città e nei prossimi giorni in tutta Italia, trovate il numero di Ciak di aprile con in copertina Matt Damon con il suo Green Zone. Ciak ha incontrato Damon, assieme al suo regista preferito Paul Greengrass, a New York, e lì abbiamo parlato di cinema e guerra, dall'Oscar a The Hurt Locker fino al libro da cui è tratto il film, Imperial Life in the Emerald City: Inside Iraq's Green Zone. Lo spunto è servito per fare i conti: nel 2009 la maggior parte dei film premiati sono stati film bellici, o post bellici, da Oltre le regole a Berlino a Lebanon a Venezia, da L'uomo che verrà a Roma fino agli Oscar della Bigelow e fino a Caterpillar, altra pellicola premiata a Berlino, nell'edizione di quest'anno. In attesa che tutti voi abbiate in mano Ciak, ne aproffitto per fare un picccolo sondaggio: qual è il vostro film di guerra preferito? Quello che ha saputo raccontare il dramma del conflitto senza compiacimenti o eccessi?

martedì 16 marzo 2010

OSCAR O NON OSCAR?


Nei post precedenti Nicola ha sollevato una questione interessante: «Per voi cosa è da Oscar e cosa no? Ha senso questa definizione per film come The Hurt Locker?». Vorrei girare la domanda a tutti i lettori del blog partendo anche da un piccolo dato: tre geni del cinema quali Charlie Chaplin, Stanley Kubrick e Orson Welles nella loro carriera hanno vinto solo Oscar minori per i loro film: Chaplin per le musiche di Luci della città, Welles per la sceneggiatura di Quarto potere e Kubrick per gli effetti visivi di 2001 Odissea nello spazio. Mai nessuno dei tre ha ricevuto la statuetta come miglior regista o miglior film mentre lo hanno vinto pellicole come Shakespeare in love, Rocky e Chicago (non è un giudizio di merito, solo una constatazione). Aspetto i vostri commenti. E provate a dire secondo voi quale grande film o attore del passato è stato dimenticato dall'Oscar...

lunedì 15 marzo 2010

L'INDICE DI CIAK 2009


Come promesso, e com'è consuetudine, ecco l'indice di Ciak del 2009, sicuri di accontentare i lettori che collezionano l'intera annata della nostra rivista.Qui sotto trovate da scaricare il PDF con tutti i film e tutti i protagonisti dello scorso anno, da New Moon a Quentin Tarantino, da Carlo Verdone a Star Trek passando per Mickey Rourke: cliccate su questo indirizzo e scaricatevi l'indice,www.scribd.com/doc/28386080/Ciak-indice-2009.

lunedì 8 marzo 2010

OSCAR 2010: COMMENTI





Una donna vince l’Oscar per la prima volta e lo fa con un film di guerra, un genere assolutamente non femminile. Il dato più rilevante degli Oscar 2010 è sicuramente questo con una scelta forte dell’Academy, una scelta intellettuale che ha premiato l’Iraq di Katrhyn Bigelow, quindi il mondo reale, contro Pandora di James Cameron, il mondo sognato e immaginario. Avatar è un film dall’impatto visivo eccellente, ma che forse non rimane negli occhi quanto il film della Bigelow che, probabilmente, ha lavorato di più sull’inconscio americano. L’altro dato forte è che, oltre alla Bigelow, vince la statuetta Mo’nique per Precious, altra donna estremamente lontana dai canoni estetici abituali. Come sapete io sono una detrattrice di Sandra Bullock, non mi piace il suo liberal-femminismo, ma trovo divertente che abbia vinto contemporaneamente il Razzie e l’Oscar. Mi dispiace per l’assenza di statuette a Tra le nuvole, un film che meritava qualcosa in più (almeno per la sceneggiatura) non credo che Bastardi senza gloria dovesse avere più del magnifico Waltz, mentre ovviamente esulto per il grande Jeff Bridges, finalmente premiato. Molta normalità, alcune scelte prevedibili, con gli operatori che si chiedono se la scelta dell’Academy di premiare gli indipendenti non costituisca ormai una tendenza consolidata dopo gli Oscar a The Millionaire o Crash. Da segnalare la polemica di Entertainment Weekly imbastita contro il nostro Mauro Fiore: secondo la rivista americana la candidatura e la vittoria per il direttore della fotografia di Avatar non hanno molto senso visto che la maggior parte del film è in CGI. Sarà, ma a noi va bene così.

Piera Detassis





Sia che la si voglia considerare imprevista (visto il “potenziale rivoluzionario” di Avatar), sia che si preferisca considerarla annunciata e in fondo scontata (dai Golden Globe in poi le quotazioni di The Hurt Locker sono gradualmente salite e i premi vinti si sono moltiplicati), la schiacciante vittoria del piccolo film di Kathryn Bigelow rispetto a quello trionfatore (al botteghino) di James Cameron (un secco 6 a 3, ma soprattutto sei premi di “contenuto” rispetto a tre decisamente più tecnici) sembra dimostrare un atteggiamento “resistenziale” dell’Academy e sottintendere una precisa idea di cinema “da salvare”. Cioè un cinema coraggioso, indipendente, di ricerca, non assoggettato alle leggi di mercato, che sa interrogarsi tanto su ciò che nell’oggi è importante raccontare quanto sul come raccontarlo, individuando strade personali che tengano però conto della tradizione cinematografica più alta (vedi l’intervista alla regista su Ciak di questo mese dove racconta il suo modello per The Hurt Locker: Il mucchio selvaggio di Peckinpah). Personalmente, come ciakkista, sono particolarmente felice della fortunata coincidenza, che proprio questo mese permette ai nostri lettori, grazie all’uscita in edicola, di verificare la qualità di un film passato da noi quasi inosservato (anche alla Mostra di Venezia) e di vederlo/rivederlo proprio dopo aver subito l’effetto Avatar. Una visione ravvicinata che, penso, renderà vivace e interessante il dibattito su Piaceri forti nelle prossime settimane. L’Oscar 2010 ha senz’altro, per quel che riguarda il mercato italiano, un altro merito: i due premi a Precious – non a caso, altro film indipendente e sostenuto dalla critica – porteranno finalmente ad una sua distribuzione (ancora non c’è…). Sul resto dei premi, non c’è granché da dire. Scontati più o meno tutti: da Up, a Bridges (evviva! anche se, in verità, lo preferivamo in altre storie, tipo, tanto per non citare i soliti ultranoti, La leggenda del re pescatore e, soprattutto, Fearless), da Bullock (le riconosciamo almeno il senso dell’umorismo per la sua partecipazione pure ai Razzies) a Waltz (che ormai non so più dove mettere tutti questi premi). Personalmente, mi spiace per l’assenza totale di A Serious Man e di Tra le nuvole e, come non protagonista, tifavo Tucci. Ma alla fin fine il verdetto mi aggrada: sto con Bigelow e mi sembra importante “arginare” l’idea che il 3D. Di tridimensionale nel cinema servono soprattutto le storie e le emozioni.
Stefano Lusardi




Adesso le cose sono a posto, ci sono voluti 82 anni, ma una donna ha finalmente vinto l’Oscar come miglior regista, trattando oltretutto un argomento scottante come la guerra in Iraq. Un applauso per The Hurt Locker, che ha vinto tutti i premi più importanti (attori a parte), e per la Bigelow, anche se il nostro cuore è rimasto “Tra le nuvole”. Ma soprattutto giusto il ridimensionamento di un fenomeno di marketing come “Avatar”, che ha portato a casa i premi che più gli competevano, cioè quelli tecnici. Doveroso il “risarcimento” per Jeff Bridges, pur se a scapito di un Clooney in stato di grazia come quello per “Tra le nuvole”. È la regola degli Oscar, che a Dustin Hoffman ne assegnò uno per lo strappalacrime “Kramer contro Kramer” dopo avergliene negato uno anni prima per la fantastica performance in “Un uomo da marciapiede”. Speriamo che questo consoli Stanley Tucci, magnifico maniaco in “Amabili resti”, battuto due volte (anche ai Golden Globe) dal serafico e feroce nazista Christoph Waltz di “Bastarsdi senza gloria”. È così grande che non mancherà il prossimo appuntamento.
Valerio Guslandi

OSCAR 2010: I VINCITORI

Ecco tutti i vincitori degli Oscar qui sotto con qualche bella sorpresa come la statuetta a Jeff Bridges e i sei Oscar a The Hurt Locker, film che trovate in edicola in Dvd con Ciak proprio in questi giorni. Ci sentiamo tra poco per tutti i commenti con la redazione:

MIGLIOR FILM: The Hurt Locker

MIGLIOR REGISTA: Kathryn Bigelow, The Hurt Locker

MIGLIOR ATTRICE: Sandra Bullock, The Blind Side

MIGLIOR ATTORE: Jeff Bridges, Crazy Heart

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA: Mo'nique, Precious

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: Christoph Waltz, Bastardi senza gloria

MIGLIOR SCENEGGIATURA:Mark Boal, The Hurt Locker

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE: Precious

MIGLIOR FILM STRANIERO: El Secreto de Sus Ojos (Argentina)

MIGLIOR FILM ANIMAZIONE: Up

MIGLIOR DOCUMENTARIO: The Cove

MIGLIOR MONTAGGIO: The Hurt Locker

EFFETTI VISIVI: Avatar

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE: The Weary Kind, Ryan Bingham, Crazy Heart

MIGLIOR COLONNA SONORA: Michael Giacchino, Up

MIGLIOR FOTOGRAFIA: Mauro Fiore, Avatar

MIGLIOR SONORO: The Hurt Locker

EFFETTI SONORI: The Hurt Locker

COSTUMI: The Young Victoria

TRUCCO: Star Trek

MIGLIOR CORTO: The New Tenanats

MIGLIOR CORTO DOCUMENTARIO: Music by Prudence

MIGLIOR CORTO ANIMAZIONE: Logorama